Puzzle Quest: Challenge of the Warlords

31 01 2010
La mappa di Puzzle Quest

Giocando si rendono diponibili diversi luoghi da visitare, il 95% dei quali nasconde mostri o quest.

Genere: Puzzle\RPG
Sviluppatore: Infinite Interactive
Distributore: D3 Publicher

Puzzle Quest: Challenge of the Warlords (PQ da ora in poi) è una piccola perla: cavalcando la moda di qualche anno fa (tutt’ora presente) di mescolare più generi, Infinite Interactive è riuscita a creare l’originalità a partire dalla banalità più assoluta. Banalità da un lato perchè oramai anche il più cruento degli FPS o il più smielato dei “pet-games” ha i cosidetti “elementi RPG” che consistono nell’esperienza guadagnata in un modo o nell’altro, nel far progredire il proprio personaggio etc. Dall’altro lato banalità perchè ormai di Bejeweled ne hanno la nausea anche i casual gamers più incalliti. Nonostante tutto ciò, PQ garantisce un’esperienza di gioco estremamente divertente e, come si dice in gergo, “addictive”.

Ad un primo sguardo PQ è un semplice RPG dalla grafica grezza: si gira per la mappa, si dialoga, si prendono e si compiono missioni, si guadagna esperienza e si avanza di livello. La punta di originalità è proprio nel fatto che le battaglie sono gestite tramite le regole  del famoso puzzle game Bejewel. Il giocatore ed il nemico di turno (l’ambientazione è prettamente fantasy quindi pelleverde e non morti saranno all’ordine del giorno) si trovano ai lati di una tavola piena di gemme, con la possibilità, a turno, di scambiarne due di posto in modo da formare un insieme di tre o più gemme uguali su una riga o su una colonna facendole esplodere. Le gemme sono di vario tipo e se fatte esplodere danno luogo ad effetti diversi: i teschi danneggiano l’avversario, la stelle viola permettono di guadagnare esperienza, il denaro non richiede spiegazioni e le quattro rune colorate riempiono le quattro “ampolle di mana” del giocatore. Ad ogni turno entrambi i giocatori possono scegliere se scambiare gemme oppure lanciare un incantesimo.
Tutto qui. Questo è PQ. Il tutto è coadiuvato da piccole caratteristiche del gameplay come la possibilità di catturare alcuni nemici per imparare le loro magie o per utilizzarli come cavalcature, la possibiltà di trovare, creare, vendere, comprare oggetti di vario tipo, o la possibilità di creare la propria cittadella.

Una battaglia di Puzzle Quest

Il marrano ha appena eseguito una combo, danneggiandomi e contemporaneamente sfruttando un jolly per rimpinguare il suo mana blu.

Parametro GraficaGraficamente PQ è volutamente leggero e tutto lo stile è chiaramente cartoonesco. La grafica in generale è ridotta all’osso ma perfettamente funzionale, e le illustrazioni di mostri, personaggi e fondali sono molto curate. Chiaramente nulla brilla per originalità ma non si può dire che sia un difetto in questo caso. Le animazioni sono quasi completamente assenti, ma non se ne sente la mancanza. Mi complimento con i ragazzi di Infinite Interactive per aver scelto di utilizzare un 2d di qualità invece che il solito 3d scialbo e poco personale.

Parametro GiocabilitàLa giocabilità di PQ è chiaramente a livelli piuttosto elevati grazie al fatto che gran parte del gioco lo si passa a spostare gemme. Come in tutti i casi in cui la giocabilità si basa su pochi punti saldi, non avere quei punti ben solidi rischia di rendere un titolo ingiocabile. Fortunatamente questo non è il caso di PQ, nel quale è, ad esempio, possibile spostare due gemme adiacenti sia selezionando la prima e poi la seconda, che cliccare e tenere premuto sulla prima e trascinare sulla seconda (sembra niente, ma problemi su queste funzionalità base possono compromettere tutto). Per concludere, l’interfaccia è piuttosto chiara e ben realizzata.

Parametro AudioA livello audio PQ si comporta sorprendentemente bene. Le musiche in particolare ad un primo ascolto possono sembrare le classiche variazioni sul tema fantasy, ma quando ci si scopre a canticchiarle a giorni di distanza dall’ultima partita si capisce come siano in realtà piuttosto ispirate e come creino quell’atmosfera di rilassatezza che permette a PQ di spiccare il volo. Più nella media invece gli effetti sonori che non sono nulla di particolarmente curato. Chiaramente dato il budget limitato del progetto, PQ non è doppiato in nessuna sua parte; ma di questo, sinceramente, non ho sentito la mancanza.

Parametro LongevitàLa longevità di PQ è straordinariamente elevata considerate le meccaniche alquanto basilari, ma forse il segreto è proprio lì: i “pesanti” elementi RPG donano al mai_troppo_giocato Bejeweled quella profondità che gli mancava, trasformandolo in un mezzo per arrivare ai proprio scopi. Lo scopo ultimo non è più scoppiare le gemme, ma sconfiggere il proprio avversario spostando le gemme, e con un pizzico di strategia.
E’ proprio la pesante presenza di Bejeweled nelle meccaniche di gioco che che conferisce a PQ quel senso di “addicting” che ci fa dire “ancora un mostro e smetto”.
La buona longevità è favorita anche dal fatto che all’inizio del gioco è possibile scegliere tra quattro classi per il proprio personaggio, e la scelta può cambiare non poco il nostro modo di giocare: se con un cavaliere puntiamo molto sulla distruzione dei teschi, con un druido potremmo avere più fortuna guadagnando mana da utilizzare in potenti incantesimi.

Un dialogo in Puzzle Quest

Uno dei diversi dialoghi. La trama non è tanto ispirata ...

Premio per l'originalitàIn definitiva Puzzle Quest è consigliato a tutti, in particolare a coloro che cercano un’esperienza di gioco rilassata e che nei suoi punti migliori non manca di una certa atmosfera. Se giocato a lungo può diventare un po’ ripetitivo a causa della mancanza di varietà, ma senza alcun dubbio dopo qualche giorno di pausa tornernerete ad esplodere gemme come forsennati!

Pregi:

  • Estremamente semplice iniziare, estremamente difficile smettere
  • La fusione tra RPG e puzzle è ai limiti della perfezione

Difetti:

  • La trama non è il massimo dell’originalità
  • A tratti ripetitivo